Ultimamente, si parla tantissimo degli adattogeni e gli atleti li includono nella loro dieta per migliorare la forza mentale, aumentare il VO2 max, aumentare i livelli di energia, gestire lo stress, migliorare il sonno e godersi tutti i benefici di queste piante incredibili.
Ma dato che gli adattogeni sono un integratore alimentare relativamente nuovo nel mondo occidentale, esistono tanti miti e malintesi legati al loro uso e consumo.
Qual'è l'apporto ideale? A quali ricerche credere, dato che spesso si contraddicono? Per non parlare della confusione generata dagli esperimenti effettuati in Oriente e le quantitć consentite per la vendita in Europa.
In questo blog, troverai le risposte alle domande riguardo gli adattogeni e la sicurezza del loro uso e consumo.
Se vuoi scoprire di più sull'uso degli adattogeni, dai un'occhiata alla nostra guida!
Cosa sono gli adattogeni?
Gli adattogeni sono piante che crescono in condizioni severe, come il freddo, il vento, l'ombra, alte quote etc. Queste aree sono povere di nutrienti e gli adattogeni affrontano uno stress costante, che li costringe ad adattarsi per sopravvivere. Per questo motivo, gli adattogeni hanno sviluppato forti sistemi difensivi, che si sono rivelati benefici per la tua salute e il benessere.
L'adattogeno più popolare e venduto in tutto il mondo è senza dubbio ashwagandha, che ha tanti benefici per gli atleti. Ashwagandha è l'unico adattogeno veramente famoso, usato ampiamente dal pubblico generale. Grazie al suo uso tanto diffuso, è iniziato a crescere l'interesse anche per gli altri adattogeni.
Se vuoi scoprire gli altri adattogeni utilissimi a tua disposizione, scopri i 5 adattogeni che raccomandiamo ai nostri atleti!
Adaptogen Fuse
Miscela di adattogeni completa
Absolute
Aumenta il VO2 max
Ashwagandha
Estratto di radice, 7% vitanolidi
Fusion
Brucia grassi, VO2 max
Uso corretto di adattogeni
Gli adattogeni sono ottimi per gli atleti perché eccellono quando lavori alla soglia delle tue capacità. Infatti, certi adattogeni, come il ginseng siberiano, possono anche aumentare i livelli di cortisolo se usati durante un esercizio a bassa intensità o quando non ti alleni affatto, perciò devi selezionare gli adattogeni che utilizzi con molta attenzione.
Ricorda anche che gli adattogeni devono essere consumati regolarmente per un periodo di tempo prolungato per consentirgli di sviluppare il loro pieno effetto. Se vuoi scoprire di più sull'uso corretto degli adattogeni, dai un'occhiata alla nostra guida!
Sicuramente raccomandiamo gli adattogeni quando:
- Vuoi gestire i livelli di stress
- Svolgi allenamenti difficili
- Affronti sfide stressanti
- Vuoi goderti i loro benefici specifici
Produzione di adattogeni
Un adattogeno coltivato produce gli effetti solo quando coltivato nelle stesse condizioni presenti in natura. La radice di ginseng, ad esempio, richiede 5 anni per sviluppare quantità adatte di ginsenoidi. È facile far crescere velocemente un adattogeno in un ambiente artificiale, ma questa pianta non conterrà i principi attivi adatti.
Tuttavia, si crede che gli adattogeni coltivati siano superiori a quelli trovati in natura. La ragione è che quando coltivati correttamente, è possibile assicurare le quantità adatte di principi attivi, cosa impossibile in natura.
Ma c'è un problema. Un adattogeno coltivato sarà superiore a quello naturale solo se il produttore lo ha coltivato correttamente. Il produttore deve essere attento a rispettare il tempo necessario per coltivare la pianta e i suoi principi attivi. Inoltre, deve fornire le stesse condizioni severe, o ancora più severe, di quelle presenti in natura.
Il problema è che gli adattogeni non sono una rosa o un tulipano. Non richiedono amore, musica o affetto. Quello che gli serve sono condizioni severe, che gli permettono di spingersi al limite. Parecchio simile a un atleta di resistenza, non credi?
Problemi legati alle ricerche sugli adattogeni
Ci sono tanti problemi legati alle ricerche sugli adattogeni, sia riguardo la loro appropriatezza che la loro disponibilità. Infatti, fino al 21° secolo, non è stata svolta nessuna ricerca rilevante nel mondo occidentale, e tutte le ricerche serie sono più giovani di 10 anni.
Tante persone propongono apporti specifici degli adattogeni o promuovono i loro effetti in base ad alcune ricerche russe o sovietiche, ma queste ricerche sono inaffidabili.
- Le ricerche non sono revisionate dagli esperti e quindi non hanno una valenza scientifica tale da essere riconosciute.
- È difficile capire se le ricerche che si trovano in internet sono reali o fittizie (gli scienziati sovietici non scrivevano in inglese, e non esistono pubblicazioni internazionali di queste ricerche).
- Poiché le ricerche erano svolte su astronauti, atleti fuoriclasse e soldati, probabilmente altre sostanze erano coinvolte nel processo.
- Le quantità usate erano destinate agli effetti veloci e non prendevano in considerazione le conseguenze legate all'uso eccessivo per un prolungato periodo di tempo.
- Le quantità usate non farebbero felice nessun'agenzia dell'Unione europea.
Dott. Nicolai Lazarev, che ha coniato il termine adattogeno, svolgeva i suoi test sugli astronauti. Gli astronauti devono avere una genetica d’élite e una preparazione fisica eccellente, difficile da paragonare a un atleta medio, per non parlare di una persona normale.
Dott. Israel Brekhman, considerato il padre degli adattogeni, svolgeva i suoi test sui soldati. Un fatto interessante legato alle sue osservazioni è che la promozione degli alti apporti di ginseng siberiano sono nate in un periodo in cui le relazioni tra l'Unione sovietica e la Cina non erano delle migliori, motivo per cui era impossibile ottenere il ginseng cinese. Inoltre, non esistono informazioni disponibili riguardo alle sostanze esatte somministrate a questi soldati.
Dott. Anatolij Antosheckin ha testato gli adattogeni sugli atleti olimpici come sostituto per il programma esposto di doping sovietico. Un osservatore imparziale ovviamente è portato a pensare che gli apporti assurdi di adattogeni erano un modo per mascherare il programma di doping del blocco orientale.
D'altro canto, esistono tante ricerche provenienti dall'India. Queste ricerche si concentrano principalmente su ashwagandha, che ha un notevole significato culturale in India grazie ad Ayurveda, un sistema di medicina naturale con una tradizione di più di 3000 anni, grazie alla tradizione e grazie al fatto che India è l'esportatore principale di ashwagandha.
Il problema delle ricerche indiane è che queste ricerche sono state svolte dai produttori stessi, che sono anche i venditori principali di ashwagandha nel mondo.
Se osservi le ricerche su ashwagandha svolte dalle università, puoi vedere che i nomi dei ricercatori sono gli stessi di quelli presenti nelle ricerche svolte dai produttori, che sono spesso anche i donatori delle università che hanno svolto queste ricerche.
Questo ci porta alla conclusione che questa può essere la ragione per le differenze negli apporti raccomandati tra le ricerche occidentali e le ricerche indiane.
Mancanza di informazioni riguardo gli adattogeni
Le ricerche spesso dichiarano che 1 grammo di ashwagandha è stato somministrato a un numero xy di atleti per un numero xy di giorni risultando in xy. Ma quasi mai possiamo vedere se questo grammo di ashwagandha era estratto dalla radice o dalla foglia e la percentuale di principi attivi che questo grammo conteneva.
Il fatto è che questa informazione è essenziale, perché influenza moltissimo l'effetto di ashwagandha.
Riguardo l'uso delle foglie di ashwagandha, il Ministero indiano della Salute ha rilasciato una dichiarazione:
“Non esistono prove sostanziali o letteratura per supporatre l'efficacia dell'estratto crudo delle foglie di Withania somnifera. Tenendo conto di questo fatto, non è appropriato a questo punto considerare le foglie di Withania somnifera come una medicina ASU (Ayurveda, Siddha, Unani). Ricerche approfondite sono richieste per stabilire la sicurezza e l'efficacia delle foglie di Withania somnifera per indicazioni diverse. Fino a quel punto, l'uso delle foglie non può essere considerato per scopi terapeutici nei sistemi ASU.”
Le foglie di ashwagandha costano molto meno della radice, fino a 100 volte meno. Usando le foglie nelle loro formule a base di ashwagandha invece della molto più cara radice, i produttori degli integratori alimentari possono drasticamente aumentare i loro guadagni.
Usando le foglie si riduce anche il guadagno degli agricoltori, che lavorano duro sui campi di ashwagandha. Si privano, inoltre, i campi di ashwagandha del tanto necessario concime usato per stimolare la prossima stagione di crescita.
Anche se le parti aeree di ashwagandha non sono raccomandate per il consumo, svolgono un ruolo essenziale nella durabilità e nei cicli naturali di ashwagandha. Gli agricoltori essiccano le foglie sui campi e raccolgono i semi per la prossima stagione di crescita. Foglie secche (e gli steli) si usano come concime per il prossimo raccolto di ashwagandha e contribuiscono al rinnovamento del contenuto organico della terra.
In altre parole, la radice è destinata alla salute, e le foglie sono destinate al concime.
Ashwagandha 4Endurance Pro contiene solo la radice della pianta, standardizzata ad almeno 7% di principi attivi (lo standard industriale è dal 2,5 al 5%), cioè i withanolidi responsabili per la maggioranza dei principi attivi dell'ashwagandha.
Adattogeno singolo o miscela?
Gli adattogeni richiedono tempo per svolgere la loro azione e sviluppare il loro pieno effetto. L'unica eccezione è il cordyceps, che sviluppa il suo pieno effetto entro 48 ore. La fase di carico dipende dall'adattogeno, ma generalizzando possiamo dire che gli adattogeni richiedono una fase di carico dai 7 ai 10 giorni.
Le ricerche riguardo le sinergie tra gli adattogeni sono scarse, principalmente a causa del fatto che adattogeni diversi provengono da parti diverse del mondo, che non interagivano molto tra di loro. Inoltre, queste ricerche sono relativamente recenti. Nonostante ciò, le ricerche dimostrano che usando adattogeni diversi simultaneamente sono richieste dosi ridotte di ogni adattogeno individuale.
Se, ad esempio, usi tre tipi di adattogeni per aumentare i tuoi livelli di energia e la tua concentrazione mentale, questi svilupperanno il loro effetto allo stesso tempo e molto prima rispetto all'assunzione di un singolo adattogeno. Inoltre, dovrai assumere dosi minori per ottenere lo stesso effetto.
A volte meno è meglio!
Un esempio interessante è la ricerca approfondita su ginseng, che puoi trovare sotto il nome ActiGin nel nostro VO2 max booster naturale Absolute. ActiGin è un adattogeno di alta qualità, il suo effetto è dimostrato dalle ricerche scientifiche e contiene quantità bilanciate di principi attivi.
In una dose di 2x 5 mg, ActiGin ha significativamente migliorato il recupero muscolare dopo l'esercizio provocando riduzione dei danni muscolari e riduzione della perossidazione lipidica, entrambi una conseguenza dello stress causato dall'esercizio
Risultati simili o anche minori sono stati ottenuti da ricerche che somministravano dosi di almeno 500 mg di ginseng. Questo ci porta alla conclusione che usavano un ginseng di qualità inferiore o contenente una quantità inferiore di principi attivi, ovvero i ginsenoidi.
Conclusione
Esistono tanti miti riguardo gli adattogeni e il loro uso. Il mercato, inoltre, è pieno di prodotti a base di adattogeni. Come consumatore, spesso, ti trovi in fronte a una scelta difficile, le affermazioni riguardo gli adattogeni spesso sono ingannevoli, inaffidabili o contraddittorie.
Per questo motivo ti offriamo solo adattogeni selezionati con premura da produttori affidabili, in dosi funzionali e ottenuti dalle parte migliori delle piante. In questo modo puoi goderti il pieno effetto di queste piante potenti, che prosperano nelle condizioni difficili, proprio come te.
Se vuoi scoprire di più sull'uso degli adattogeni, dai un'occhiata alla nostra guida!
Adaptogen Fuse
Miscela di adattogeni completa
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Estratto di radice, 7% vitanolidi
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