Come gestire lo stress e i pensieri intrusivi? Psicologa dello sport risponde.
Tempo di lettura: 5 min

Come gestire lo stress e i pensieri intrusivi? Psicologa dello sport risponde.

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La psicologa dello sport Andreja Holsedl spiega come gestire lo stress e i pensieri intrusivi nello sport.
Come gestire lo stress e i pensieri intrusivi? Psicologa dello sport risponde.

Come atleta di resistenza sei costantemente sottoposto allo stress. A causa dell'esercizio intenso nel tuo corpo si rilasciano aumentate quantità dell'ormone dello stress cortisolo. Questo problema è ancora più apparente se non ti prendi cura di un apporto adatto di nutrienti ovvero carboidrati.

Lo stress spesso è anche di origine psicologica. Sarebbe difficile trovare una persona che mai soffra di stress, e per un atleta a causa delle competizioni e aspettative severe questo è ancora più apparente.

"Lo stress è la nostra risposta fisica e psicologica ai potenziali stressori," spiega la psicologa dello sport Andreja Holsedl: "Perciò in una situazione alcuni sentiamo lo stress, mentre altri no. Si tratta della nostra risposta interna. Ma questo è un fatto positivo, perché significa che è possibile influenzare questa risposta."

Come riconoscere lo stress?

La psicologa dello sport Andreja Holsedl spiega, che per prima cosa devi scoprire quali situazioni nella vita o nello sport ti causano sensazioni spiacevoli e ansia.

"Lo sappiamo quando siamo nervosi o stanchi. Sentiamo i cambiamenti, come il polso accelerato, sudore, respirazione più veloce, agitazione. Dobbiamo essere in grado di riconoscere le situazioni che conducono allo stress," dice Andreja.

Quando impari a riconoscere queste situazioni, devi chiederti cosa succede dentro di te in quel momento. Perché rispondi in modo da causare lo stress? Quali sono i tuoi pensieri, come ti senti, come risponde il tuo corpo?

"È importante riconoscere la tua risposta allo stress in una certa situazione. Lo scopo è individuare i pensieri intrusivi, che spesso sono la causa principale dello stress."

"Molti atleti non sono consapevoli di essere sotto stress. Spesso rifiutano di essere sotto stress. Lo stress per loro è un segno di debolezza."

Stress e pensieri intrusivi

Gli atleti spesso si confronato con pensieri intrusivi.

  • L'avversario è di certo meglio preparato di me!
  • Sono sicuro di fallire!
  • Sono abbastanza bravo?
  • Devo farcela!
  • Ho deluso tutti!

Questi pensieri hanno un effetto negativo, poiché causano stress e influenzano in modo negativo la tua prestazione sportiva.

"Questo è il ruolo principale dello psicologo dello sport. Dobbiamo scoprire perché una persona soffre di problemi," spiega la psicologa dello sport Andreja Holsedl.

"Non esiste una ricetta che funzionasse per tutti. Esistono, però, punti in comune. Aspettative, obiettivi, pensieri intrusivi, preoccupazioni, regole ... Se vogliamo cambiare il comportamento, dobbiamo cambiare ed eliminare questi pensieri."

Come eliminare i pensieri intrusivi?

"L'eliminazione dei pensieri intrusivi richiede un certo livello di autocoscienza," dice Andreja. "Lo psicologo dello sport ha il sapere che gli permette di scoprire cosa sta succedendo all'interno dell'atleta."

Lo psicologo dello sport riconosce presto i pensieri intrusivi. La vera sfida è riconoscere le convinzioni dietro questi pensieri. Questo di solito richiede consulenze individuali, però puoi provare a farlo anche da solo.

Ma devi renderti conto che è impossibile reprimere i pensieri. "Se ti dico di non pensare all'elefante rosa, di certo penserai all'elefante rosa. Questo è normale. Così funziona il nostro cervello," spiega Andreja. "Se non vuoi pensare a una cosa, allora penserai ancora di più a questa cosa. Perciò bisogna trovare altri metodi."

"Immagini l'anatra di plastica nell'acqua? Più cerchi di affondarla, più sale verso la superficie. Lasciala stare. È lo stesso col pensiero. Lascialo stare. Non è altro che un pensiero. Non è necessariamente vero," dice Andreja.

È possibile calmare i pensieri trovando un contraargumento. Ma questo può essere un processo difficile, perciò la psicologa dello sport Andreja Holsedl raccomanda di partire con l'aiuto di uno psicologo dello sport. In questo modo potrai imparare le tecniche corrette.

Quandi impari a gestire un monologo, controllare i pensieri, cambiare il modo di pensare, quando sei capace di creare un po' di distanza tra te e i tuoi pensieri, allora sei capace di eliminare i pensieri intrusivi.

Questo, però, non significa che potrai liberarti dallo stress completamente.

"Dobbiamo individuare e cambiare i pensieri intrusivi su tutti i livelli. Questo non significa che non ritorneranno, ma di certo non avranno più un effetto tanto negativo sulla prestazione come prima."

Come gestire lo stress?

La psicologa dello sport Andreja Holsedl spiega che non è possibile eliminare lo stress completamente. È difficile non sentire o non pensare, perché siamo esseri che ne sono capaci. A dire il vero, sarebbe triste se questo non fosse così.

Lo stress, quindi, non può eliminarsi, ma è possibile cambiare il nostro atteggiamento in riguardo allo stress. Si tratta della nostra interpretazione dei stressori esterni e interni, che determina la nostra esperienza dello stress.

"Atleti d'esperienza si confrontano bene con lo stress. Questo non significa che non lo sentono, ma hanno imparato come gestirlo," spiega Andreja: "In psicologia questo è chiamato 'flow'. Si tratta di una condizione, nella quale ci sentiamo bene."

Ma non devi cercare di ottenere questa condizione in ogni modo. Lo stress è normale e tutti dobiamo confrontarci con lo stress. In un certo periodo, come ad esempio una competizione importante, di stressori esterni ce ne sono tanti. Questo è accettabile e puoi addatarti.

Ma questo ha anche un limite. Se il periodo dello stress è troppo lungo, diventa una cosa negativa. "Il periodo dello stress deve finire a un certo punto, ma purtroppo nello sport vedo che spesso non finisce. Questo non va bene," avverte Andreja.

"L'obiettivo è permettere all'atleta di sviluppare al meglio il proprio potenziale e ottenere i risultati desiderati. Ma è essenziale trovare l'equilibrio."

"Spesso pensiamo che per migliorare dobbiamo mettercela tutta. Questo spesso non è vero. Bisogna anche riposarsi. Il riposo è necessario per essere in grado di progredire."

Posso gestire lo stress con l'alimentazione?

Gestione dei pensieri, alimentazione corretta, sano stile di vita – tutto questo influenza lo stress. Non esiste l'uno senza l'altro.

Durante l'esercizio intenso è essenziale apportare abbastanza energia ovvero carboidrati, poiché la mancanza di energia è uno dei fattori principali che influenzano il rilascio dell'ormone dello stress cortisolo.

Ma, come spiega la psicologa dello sport Andreja Holsedl, solo l'alimentazione non basta. Si tratta di una combinazione di fattori, tutti molto importanti.

"Mancanza di sonno, pessima alimentazione, pensieri intrusivi ... Tutto questo può causare lo stress," dice Andreja.

Non è possibile eliminare lo stress soltanto con l'alimentazione, ma comunque si tratta di un fattore importante.

Conclusione

Tutti gli atleti ci confrontiamo con lo stress, causato dagli stressori esterni e interni.

Per prima cosa è importante riconoscere lo stress.

Uno dei fattori principali a causare lo stress sono i pensieri intrusivi. È importante riconoscere e cambiare questi pensieri instrusivi. Questo processo è più facile con l'aiuto di uno psicologo dello sport.

Lo stress è influenzato anche da un sano stile di vita e alimentazione corretta.

Fa parte della vita sentire lo stress, che non può essere mai completamente eliminato. Però è possibile imparare a gestirlo e trasformarlo in un fattore positivo per la tua prestazione sportiva.

Andreja Holsedl è una psicologa lauerata, esperta nell'ambito della psicologia dello sport. Attraverso consulenze individuali, seminari, lezioni, vari programmi e progetti coopera con atleti di tutti i livelli e discipline, allenatori, genitori, club sportivi, associazioni e scuole sportive. Per tanti anni era una ciclista professionista, ma finito lo studio di psicologia ha intrapreso la strada indipendente di psicologo dello sport. Nei 10 anni d'esperienza ha partecipato in tutti gli sport, ma quelli più comuni sono il calcio, salto con gli sci, tennis, judo, atletica, triathlon, ciclismo, pallacanestro e arrampicata. Nella sua pratica usa la terapia cognitivo-comportamentale, dimostrata dalla scienza di essere la più efficiente per il trattamento degli atleti.