In inverno le giornate sono corte e il clima spesso freddo e piovoso. Fortunatamente la tecnologia e la realtà virtuale permette ai ciclisti di tutto il mondo e di tutte le latitudini di pedalare in mondi paralleli, virtuali o reali, standosene comodamente a casa. La piattaforma più conosciuta è sicuramente zwift. Vediamo come si allenano su zwift alcuni tra i migliori ciclisti e biker.
5 domande semiserie su zwift:
1) Descrivici la tua postazione zwift:
Daniel: la mia postazione zwift è molto semplice: uso una vecchia bici da strada che è praticamente sempre montata su un rullo direct drive Tacx Neo. La mia pain cave è in sostanza una cantina dove mio padre si occupa di modellismo quindi è spesso molto disordinata e non capita di rado di trovare bici e rullo accatastati in un angolo per far spazio ai suoi lavori con la fibra di vetro. Ovviamente uso un gran ventilatore in quanto pur essendo un ambiente fresco, non gira mai l'aria e risulta quindi presto un forno.
Saltuariamente uso anche i rulli liberi, soprattutto quando la tabella prevede allenamenti brevi e leggeri, di recupero attivo o scarico.
Tomaz: fino all'anno scorso mi allenavo su un rullo wheel-on di bassissima gamma, acquistato agli albori della mia pratica ciclistica. La regolazione della resistenza avveniva manualmente e la bici stava letteralmente legata al rullo stesso per paura che durante una progressione si sganciasse e mi catapultasse verso la tv davanti a me. Non vi dico il piacere di pedalare su zwift su quel trabicolo. Sinceramente era terribile. Per non parlare del rumore: a ogni swattata sembrava di essere sotto attacco di decine di Messerschmidt. Da un anno a questa parte mi sono evoluto e ho acquistato un rullo direct drive top di gamma. La musica è cambiata di netto: nel senso che questo non fa nemmeno rumore. E il piacere di esplorare i mondi di Watopia è nettamente aumentato.
Miran: anch'io ho usato a lungo un rullo wheel on, fino a demolirlo. A quel punto la scelta è stata obbligata e sono passato a un direct drive interattivo su cui posiziono la bici da corsa o la bici da ciclocross, alternandole. La mia paincave non è altro che il mio garage: un tetris tra auto, scooter, biciclette, rulli, ventilatori, scaffali, sci e mille altre cianfrusaglie accumulate, depositate e spesso dimenticate in qualche scatolone.
2) Quanto tempo dedichi al ciclismo virtuale?
Daniel: in passato ho passato veramente tante, tantissime ore sul rullo. Recentemente sono riuscito a cambiare orari lavorativi, il che mi permette un po' di più libertà per poter uscire anche nei mesi invernali. Preferisco di gran lunga il feeling che mi da la mtb, rispetto alla bici su strada, e quindi uso quella anche per allenarmi.
Tomaz: un po per pigrizia, mi sto abituando sempre più a pedalare sul rullo. Anche in inverno sono pronto in pochi minuti per iniziare a pedalare, non rischio di bucare a 50 km da casa, non prendo freddo né pioggia... quindi la mia routine di allenamento è molto legata alle pedalate indoor, anche quando devo allenarmi per 2 ore o più. Tra zwift e youtube non mi annoio mai.
Miran: il tempo a disposizione cala di anno in anno e così per ottimizzare gli allenamenti, mi ritrovo a pedalare da novembre a febbraio quasi esclusivamente sui rulli, almeno in settimana, mentre nei week end, cascasse il mondo, esco. Il clima deve essere proprio drammatico per costringermi a pedalare indoor anche nei fine settimana.
Zwift unisce il tuo bisogno di allenarti anche durante l'inverno con l'eccitazione della competizione.
3) Gareggi su zwift?
Daniel: direi di no. Durante il periodo di lockdown generale, tra marzo e maggio 2020, ci siamo trovati sulle varie piattaforme di ciclismo virtuale per delle pedalate in “compagnia” ma non ho mai partecipato a vere e proprie gare. Le variabili in gioco sono troppe e spesso i valori vengono falsati, in maniera involontaria, da rulli e misuratori starati. Preferisco quindi seguire i dati che mi da la mia strumentazione e confrontarmi con gli avversari direttamente dal vivo.
Tomaz: vale lo stesso discorso di Daniel. Ho provato a gareggiare tra amici, ma ragazzi che staccavo con facilità su strada, improvvisamente viaggiavano a 6 w/kg... Ovviamente grazie a qualche modifica arbitraria del peso registrato sul proprio profilo.
Miran: sono un agonista nato. Mi piace competere in qualsiasi cosa. Quindi appena ho capito come funziona zwift, mi sono buttato in qualche gara. Devo dire che sono cose che non consiglio a tutti. Lo stress psicofisico di spremersi a fondo pedalando sul posto non è poco. Alle volte ho finito con i crampi o addirittura con capogiri. Niente di grave, per carità, però se prese con impegno, sono eventi veramente provanti. Ultimamente però preferisco concentrarmi sull'allenamento e non sulle gare. Per quelle ci sarà tempo in primavera ed estate, dal vivo.
4) Come gestisci l'alimentazione e l'idratazione quando pedali sui rulli?
Daniel: gli allenamenti che svolgo sui rulli sono brevi e di qualità, quindi non ho bisogno di una grande integrazione alimentare. Solitamente bevo circa 1 litro di acqua o di Nrgy Unit Drink ogni ora di allenamento e associo uno o due gel Nduranz. Insomma non mi discosto tanto da quanto faccio quando mi alleno outdoor.
Tomaz: durante gli allenamenti su zwift produco più rifiuti di un concerto di metallari. Tra merendine flapjack, gel, borracce ecc., quando finisco l'allenamento ci metto almeno 10 minuti a raccogliere e pulire tutto. Bevo circa 1 litro di liquidi ogni ora di allenamento e associo più o meno 2 gel e una merendina flapjack ogni ora. Tenendo conto che passo anche 3 ore sui rulli, calcolate voi quante cartine trovo a terra dopo la seduta.
Miran: più che durante, preferisco mangiare molto prima e subito dopo l'allenamento. Le mie sedute solitamente sono molto intense, con poche pause, quindi preferisco non mangiare cibi solidi. Nelle borracce (due da 650 ml ogni ora) metto Nrgy Unit Drink e tengo a portata di mano un paio di 4Energy gel da buttar giù prima degli intervalli ad alta intensità. Una volta finito l'allenamento mi concedo sempre uno shaker con Regen al gusto doppio cioccolato. Mi piace talmente tanto che potrei dire che vado ad allenarmi quasi solo per poterlo sorseggiare alla fine.
5) La cosa più assurda che ti è successa a watopia
Daniel: di cose strane ne succedono tante in quel mondo virtuale, ma la più fastidiosa è sicuramente il famigerato “problema di connessione”. Quando ti alleni con metodo, segui la tabella e va tutto alla grande ma di colpo zwift non riconosce più il rullo o il powermeter. Inevitabilmente cala la concentrazione, sale il nervosismo e se il problema non si risolve presto, è meglio starmi lontano perchè mordo...
Tomaz: beh, trovarmi in una garetta tra amici, conoscendo quali sono i reali valori in campo e invece ritrovarmi staccato di netto da chi millanta oltre 5 w/kg virtuali, avendone poco meno di 4 reali... Fortunatamente la prendo con filosofia e continuo a pedalare per il solo piacere di farlo, lasciando la gloria su zwift agli altri
Miran: una delle prime gare organizzate da un amico sotto forma di meet up. Studio il percorso a puntino ed è tutto piatto... Decido di fare la furbata e scelgo la bicicletta da cronometro mentre tutti gli altri usano le bici normali da strada. Pronti via e pur spingendo a circa 380 w per mezzora (quasi 5 w/kg) concludo la gara in penultima posizione. Convinto che gli altri avessero barato, scateno la guerra sul nostro gruppo whatsapp, finendo però alla fine deriso in quanto non conscio del fatto che con le bici da cronometro non si sfrutta la scia degli avversari o di tutti gli altri utenti sul percorso... Da quell'esperienza ho capito che Zwift non è solo una piattaforma di allenamento, ma un vero e proprio videogame, con i sui trucchi e scorciatoie.
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