Lo zinco è salito agli onori della cronaca il giorno in cui i media hanno riportato che lo si usava per trattare le forme peggiori dell'attuale pandemia. Per prima cosa dobbiamo sottolineare che lo zinco non è una cura per questa malattia. E comunque sarebbe ingenuo dedurne che esiste un elemento che da solo può prevenire lo sviluppo della malattia – i ricercatori stanno studiando le forme più ioniche dello zinco, perché gli ioni di zinco inibiscono la riproduzione dei virus a RNA e influenzano la loro attività di polimerasi. Gli atleti usano lo zinco da decenni, e nei periodi più intensi vanno ben sopra la dose giornaliera raccomandata. La sua azione anti-infiammatoria sulle citochine è fuori dubbio, ma lo zinco è anche l'unico, tra vitamine e minerali, di cui si è dimostrato che riduce l'incidenza e la durata del raffreddore. Per evitare speculazioni sulla situazione corrente, studieremo lo zinco come potenziale microelemento per l'immunità e per gli allenamenti di resistenza, che a loro volta mettono forte pressione al sistema immunitario.
Dopo un lungo allenamento di resistenza, il corpo dell'atleta entra, più di quello di una persona “pigra”, in una fase in cui la comunicazione tra i diversi anticorpi è deteriorata per sovraccarico (ormone dello stress, infiammazioni, calo di minerali). Alcuni integratori, più di altri, hanno un effetto profilattico, o fanno tornare più rapidamente il sangue e gli ormoni ai valori normali. Abbiamo preparato una categoria di prodotti scontati per migliorare la resistenza, IMMUNITÀ SETTIMANALE, tra i quali, secondo le informazioni che abbiamo ottenuto finora (abbiamo tenuto conto solo di meta-studi credibili, se ne esistono), lo zinco è di gran lunga il più importante. Il che non significa che vi proteggerà dal virus (o delle scemenze ;).