Miran Bole: Il campionato italiano marathon MTB 2023
Tempo di lettura: 6 min

Miran Bole: Il campionato italiano marathon MTB 2023

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Miran Bole fa del suo meglio per ottenere un risultato rispettabile. Scopri com'è finita!
Miran Bole: Il campionato italiano marathon MTB 2023

Non tutte le ciambelle escono col buco.

Inizialmente non ero convintissimo di scrivere qualcosa in relazione agli appena trascorsi campionati italiani marathon MTB. La decisione di parteciparvi è arrivata quasi in extremis e la preparazione non è stata quindi propriamente ottimale. Ma andiamo con ordine.

Dopo un 2022 densissimo di gare e generoso di successi, ho deciso di prendermi un anno in cui la dedizione totale al ciclismo ha lasciato spazio a una maggiore poliedricità. In questa stagione mi sono ripromesso di gareggiare un po meno e divertirmi un po di più, sperimentando attività nuove e percorsi nuovi. Ovviamente questo ha portato in dote un significativo peggioramento dei miei valori, facendo segnare un bel +7 sulla bilanica e -30 sul powermeter.

Tuttavia lo spirito agonistico che mi pervade ha deciso di far capolino proprio a ridosso di luglio, da sempre il mio mese preferito per le competizioni in sella, ed il periodo in cui rendo meglio. A fine giugno ho riappeso la tabella da gara sul manubrio correndo un duathlon cross proprio dietro casa: 8 km a piedi e 16 km in mtb. Riassaporare il gusto del sangue in bocca, ha riacceso la mia voglia di correre.

Campionato italiano marathon MTB 2023 - preparazioneMiran Bole, sempre l'agonista, si prepara per il campionato italiano marathon MTB 2023.

Il tempo a disposizione per prepararsi decentemente era veramente limitato: sole due settimane per il campionato regionale marathon e un mese per il campionato italiano. Mi iscrivo ad entrambe le gare e rivoluziono il mio programma di allenamenti, sperando in un miracolo sportivo che puntualmente non si verificherà.

Preparazione per il campionato italiano marathon MTB 2022

Quattro settimane al campionato italiano: riprendo ad allenarmi su percorsi lunghi oltre le 4 ore. Il dolore al sedere si fa sentire preciso preciso. Erano mesi che non stavo in sella per più di 90/120 minuti. Consulto Strava per verificare i tempi di percorrenza sulle mie salite tipiche, ma il responso è impietoso. I chilogrammi in più e i watt in meno non sono solo numeri.

Tre settimane al campionato italiano: il sedere si sta riabituando alla forma della mia sella e riesco a tollerare la posizione anche per 3 o 4 ore senza fastidi. Le gambe sono ancora imballate, ma almeno una salita la tengo nuovamente discretamente. Decido di fare un piccolo test infrasettimanale e chiudo una mia salita tipica da 18 minuti a 395w medi. Non male, se non fosse che i chili di troppo sono sempre quelli e non calano così rapidamente.

Due settimane al campionato italiano: decidiamo di andare a provare il percorso della Valsugana Wild Ride, campo di gara per il campionato italiano. Lo start verrà dato dal paesino di Telve, in Trentino. La traccia recita 70 km e 3400 m di dislivello spalmato su 3 salite lunghe e alcuni strappi spaccagambe. Sono sincero, vuoi per lo stato di forma, vuoi per l'assenza dalle gare, il percorso per la prima volta mi fa un po paura ed è quindi fondamentale provarlo prima di affrontarlo a ritmo gara.

La prima salita è facile, su fondo largo e compatto, spesso asfaltato. Sono però 1300 m di dislivello in un sol boccone. Pronti via e si va col naso verso l'insù per oltre un'ora. Dopo una breve e rapida (ma soprattutto ripida) discesa su strada forestale, ecco lo spauracchio: 7 km al 10% medio che ci porta al punto più alto del percorso, proprio sotto a Cima D'Ezze. I panorami ripagano la fatica e con i compagni di squadra ce li godiamo, sapendo già che in gara la fatica ci farà annebbiare mente, vista e di conseguenza ricordi.

Il più è fatto, si scende rapidamente e si reimbocca l'ultima parte della prima salita che poi ci riporta verso Telve per le ultime rampe da rapportino (rapportino si fa per dire... sulla mia mtb ho lasciato corona da 36 e pignoni 50-10). Due o tre strappi da pochi minuti, ma con le gambe fritte ed il caldo di mezzodì, hanno lasciato il segno.

Campionato italiano marathon MTB 2023 - squadraLa squadra è pronta per il campionato italiano marathon MTB 2023.

Una settimana al campionato italiano: il dado è tratto. Ultime rifiniture con basso volume di allenamento, cura delle fasi di riposo e alimentazione. Insomma, sono pronto, con un solo mese di allenamento... Qualcosa mi dice che le mie sensazioni non sono propriamente veritiere... Staremo a vedere.

Il campionato italiano marathon MTB 2023

Il giorno è arrivato: carichiamo la macchina e si va. La cena di squadra è il solito bagno di sangue. Un chilogrammo di riso in quattro, 8 cosce di pollo, 3 chili di pane, dolcetti, frutta, un pizzico di verdura. Di sicuro non finiremo le scorte energetiche durante la gara.

Ore 8.30: si parte. Non avendo punteggio in gare marathon nazionali, parto nelle retrovie e decido di tenere un ritmo molto tranquillo durante la prima salita. Le sensazioni sono buone, mi idrato e alimento bene mentre salgo, ma noto con sospetto di non aver superato più di 15/20 persone nella prima metà della salita. Non un buon segno. Infatti a posteriori vedo miseri 325 w medi e una vam media di meno di 1000 m/h.

Dopo il primo scollinamento sarà impossibile superare per un bel pezzo, fino all'imbocco della seconda salita. Conscio di essermi risparmiato, apro un po il gas e le gambe rispondono decentemente: chiudo questo segmento a 330 w (ma siamo a oltre 1500 m di quota più in alto rispetto a dove mi alleno di solito) e poco più di 1000 m/h di vam. Finalmente mi lascio qualche concorrente in più alle spalle, prevalentemente quelli che hanno esagerato sulla prima salita e adesso pagano pegno.

La seconda discesa mi offre le prime sorprese: passo Tomaz Cefuta, mio compagno di squadra, eccelso scalatore e fresco vincitore del campionato europeo mediofondo su strada. Incredulo lo saluto e mi assicuro che stia bene. Fortunatamente tutto ok, ma ha avuto qualche problema tecnico nella guida in discesa e si è quindi ritirato per rientrare mogio mogio verso la base. Oltre al povero Tomaz, passo ancora un paio di concorrenti conosciuti, che mi da un po di slancio per affrontare l'ultimo terzo di gara.

Gli strappi... I terribili strappi... a malapena tengo la ruota anteriore ancorata a terra e qualche crampetto mi consiglia di tenere bassa la cresta. Mi accodo al gruppetto che contiene anche la seconda e terza donna elite (erano anni che non finivo una gara dietro ad un concorrente di sesso femminile, ma queste atlete vanno forte in salita quanto in discesa! Le potrei staccare solo in pianura, ma in tutta la gara non ce n'è nemmeno un metro) che si stanno dando battaglia per il podio.

Vedo il cartello dell'ultimo km. Finalmente. Le gambe sono stanche, ma spingono ancora decentemente, tanto che anche l'ultimo dentello non mi costringe a mettere il piede a terra. Stoppo il ciclocomputer con 4 h 32 min, ben tre quarti d'ora meglio del tempo stampato in prova. Sono quasi soddisfatto, ipotizzando un piazzamento attorno alla decima posizione di categoria. Mi insospettisco un po del fatto che dopo l'arrivo vedo veramente tante biciclette parcheggiate e tanta gente intenta a rinfocillarsi.

Campionato italiano marathon MTB 2023 - garaLa gara è finita. E il risultato?

Il risultato nel campionato italiano marathon MTB 2023

E infatti uscite le classifiche arriva il momento della desolazione. Il responso è impietoso: 15esimo categoria master2 con mezz'ora di distacco dal podio. Che batosta.

Ad orecchie basse mi metto a pulire la bici e inforco l'autostrada per rientrare a casa.

Anche questa esperienza però mi ha insegnato diverse cose.

  • Nel ciclismo amatoriale, ma in generale in tutti gli sport non ci si inventa più nulla. Se non ti alleni, non puoi pensare di essere competitivo. Forse ho peccato un po di presunzione quando mi sono iscritto a questa manifestazione, che ha raccolto tutti i migliori specialisti della disciplina da tutta Italia.
  • Ci si può divertire a godere di una gara anche se non si compete per le prime posizioni. Bisogna comunque preparare un percorso così duro e selettivo, per evitare di trasformare una piacevole gita veloce in una sofferenza infinita.
  • Ho apprezzato lo stimolo del confronto interno alla squadra prima della gara assoluta. Per motivarmi ho gettato benzina sul fuoco della competizione punzecchiando per settimane il mio amico e compagno Peter, non senza il timore che potesse davvero battermi. In quel caso la figuraccia sarebbe stata mondiale e probabilmente mi avrebbe stimolato a gettare definitivamente la bici nel canale. Per fortuna sono riuscito ancora a mettere un paio di minuti tra ma e lui. Spero che potrà perdonarmi per tutto il trash talking che gli ho dedicato.